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sabato 4 maggio 2013

Andare in altri luoghi, in altri tempi: Le porte dell'Arabia

Andare in altri luoghi, in altri tempi, è possibile, in vari modi. Il modo più semplice è farlo attraverso le pagine di un libro ma non certo un libro qualsiasi. Così sto lentamente leggendo "Le porte dell'Arabia" di Freya Stark, persona e scrittrice adorabile. Il tempo è la metà degli anni trenta, il luogo è la regione dell' Hadramaut, nell'Arabia meridionale. L'atmosfera che si respira è talmente palpabile che sembra di vedere attraverso gli occhi di Freya tutto ciò che lei vede e sentire tutto ciò che lei sente e però, viviamo quel luogo e quel tempo in modo del tutto personale.
"L'Oceano Indiano davanti a me, i deserti interni alle mie spalle: tra queste titaniche barriere ero, in quel momento, l'unica persona europea. Un minuscolo, flebile sentimento s'insinuò tortuosamente nei miei sensi addormentati; rimasi per un secondo a chiedermi che cosa potesse essere, prima di riconoscerlo: era Felicità, pura e immateriale, indipendente da affetti ed emozioni; l'essenza eterea della felicità, una delizia tanto rara e impersonale da apparire, quando arriva, cosa non di questa terra" (p.40, Le porte dell'Arabia, TEA editore).
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