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venerdì 22 marzo 2013

Primavera 2013

Anche se presi da tante cose, da preoccupazioni, da impegni soffocanti, da lavori spesso deludenti...tutti aspettiamo la primavera. Come tanti secoli fa gli antichi lirici greci si fermavano a osservare il fiore del giacinto e del melo cotogno, anche noi guardiamo le piccole gemme finalmente schiudersi. Perché a primavera finalmente qualcosa si muove, ciò che era morto ritorna e questo, soprattutto, è bellissimo, perché anche ciascuno di noi vorrebbe morire e ritornare. 

lunedì 11 marzo 2013

Gli oggetti quotidiani porte del tempo

Il tempo lo sappiamo è inesorabile, fatto quasi di niente ma tiene prigioniere le nostre vite. Nessuno è riuscito a scappare dalla sua gabbia. Sembra però che esistano, nascoste nei luoghi più improbabili, molte porte del tempo, e chi riesce ad attraversarle si riappropria di ciò che era perduto, di una parte di ciò che il tempo si era preso: magari di una parte molto piccola ma ugualmente importante e forse essenziale. Mi piacerebbe ora presentare le porte del tempo che diversi grandi autori hanno descritto, in seguito lo farò. Per ora posso dire che includerei tra le porte del tempo anche gli oggetti quotidiani che altri hanno usato prima di noi, infatti tenere in mano qualcosa che molti anni fa qualcuno utilizzava quotidianamente crea come una corrente di cellule temporali, che in un certo senso ci trasmettono di nuovo i loro antichi geni.   Si realizza una sorta di empatia a distanza, che l'oggetto consente grazie alla sua realtà fisica e tangibile per noi qui ed ora. Aggiungerei che la porta temporale funziona a livelli diversi, credo legati all'intensità della relazione tra le due persone che si trovano apparentemente lontane nel tempo e che gli oggetti, condivisi in azioni semplici e chiare, fanno in qualche modo incontrare.


sabato 2 marzo 2013

I gatti lo sapranno

Una tra le poesie più dolci e musicali, provate a leggerla ed a ripeterla tra di voi; come tutte le cose belle non stanca mai e non si finisce mai di apprezzarla. Aggiungerei che nonostante la sua malinconia non lascia completamente tristi, per quel verso ripetuto "ci saranno altri giorni"....Come i piccoli grandi capolavori è piena di immagini che suscitano sensazioni, mondi, ricordi. Una volta una persona mi aveva parlato della nostalgia dei tempi non vissuti. Pavese trasmette una sorta di nostalgia per i suoi giorni, che, pure, noi non abbiamo vissuto.  Le sue parole sono gentili ma emozionanti: brezza, alba, passo, pioggia, alito, risveglio...ne scaturisce un mondo lontano, fresco, delicato, dove noi possiamo per un attimo entrare...l'attimo dei versi che ogni volta fanno rinascere quel mondo. Che dire poi di quell'immagine che io tra tutte preferisco: l'alba color giacinto....penso che da sola  basti a far rinascere mille e mille volte come un nuovo inafferrabile mattino di pace e di bellezza complete.
E i gatti lo sapranno.



The cats will know





Ancora cadrà la pioggia 
sui tuoi dolci selciati, 
una pioggia leggera 
come un alito o un passo.




Ancora la brezza e l'alba
fioriranno leggere
come sotto il tuo passo,
quando tu rientrerai. 



Tra fiori e davanzali
i gatti lo sapranno.


Ci saranno altri giorni,
ci saranno altre voci.
Sorriderai da sola.
I gatti lo sapranno.
Udrai parole antiche,
parole stanche e vane
come i costumi smessi
delle feste di ieri.


Farai gesti anche tu.
Risponderai parole -
viso di primavera,
farai gesti anche tu.



I gatti lo sapranno,
viso di primavera;



e la pioggia leggera,
l'alba color giacinto,


che dilaniano il cuore
di chi più non ti spera,
sono il triste sorriso
che sorridi da sola.


Ci saranno altri giorni,
altre voci e risvegli.
Soffriremo nell'alba,
viso di Primavera.